Approvata negli Stati Uniti la prima terapia genica personalizzata per la leucemia linfoblastica acuta: Kymriah
L'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato CAR-T, la prima terapia basata sulle cellule di un singolo paziente contro la forma resistente di leucemia linfoblastica acuta nei pazienti in età pediatrica e nei giovani fino a 25 anni.
Si chiama Tisagenlecleucel ( Kymriah ), una immunoterapia di tipo CAR-T, acronimo di Chimeric Antigen Receptor T cell, che si avvale di cellule del paziente, prelevate ed inviate in un laboratorio dove vengono ingegnerizzate e poi re-iniettate al paziente.
Esistono diverse terapie in grado di controllare la leucemia linfatica acuta. Tuttavia, un 15-20% di questi pazienti, soprattutto i più giovani, non rispondono alle comuni terapie o al trapianto di midollo osseo.
Ricercatori della Pennsylvania University, in collaborazione con la società farmaceutica Novartis, hanno sviluppato una terapia genica che utilizza i linfociti T dello stesso paziente.
In un Centro autorizzato ( una trentina negli Stati Uniti ) viene fatto il prelievo da cui si isolano i linfociti T, questi vengono inviati in un laboratorio nel New Jersey della Novartis, dove i linfociti vengono modificati geneticamente ovvero viene introdotto un gene che codifica per una proteina specifica, CAR, in grado di distruggere solo le cellule che hanno sulla membrana un particolare antigene, CD19.
I linfociti così modificati vengono nuovamente iniettati al paziente ( unica somministrazione per via endovenosa ) dove vanno a colpire, in modo mirato, le cellule leucemiche distruggendole.
L’intero ciclo, dal prelievo alla nuova somministrazione, richiede più di tre settimane ( circa 22 giorni ).
Il prezzo di questo trattamento è tra i più elevati finora noti: 475.000 dollari per trattamento.
L'approvazione della FDA è arrivata grazie ai risultati di uno studio clinico su 63 pazienti; con la nuova terapia la remissione è stata dell'83%.
Non è ancora bene definita la durata dei benifici del trattamento. In alcuni pazienti il tumore è ricomparso pochi mesi dopo.
Il trattamento con Kymriah può causare gravi effetti collaterali. Nella scheda tecnica di Kymriah è stato inserito un boxed warning per la sindrome da rilascio delle citochine ( CRS ), una risposta sistemica all'attivazione e alla proliferazione di cellule CAR-T, che si manifesta con febbre alta e sintomi simil-influenzali, e per gli eventi neurologici.
Sia la sindrome da rilascio di citochine che gli eventi neurologici possono essere pericolosi per la vita.
Altri effetti collaterali di Kymriah comprendono: gravi infezioni, ipotensione, lesioni acute a livello renale, febbre e ipossia.
La maggior parte dei sintomi compare entro 1-22 giorni dopo l'infusione di Kymriah.
Poiché l'antigene CD19 è presente anche sulle normali cellule B, Kymriah attacca anche le cellule B normali che producono anticorpi, pertanto la terapia è associata a un aumentato rischio di infezioni per un periodo di tempo prolungato.
La terapia CAR-T era stata adottata 5 anni fa su una bambina leucemica di 6 anni destinata a morire, e che ora, a distanza di cinque anni, vive in assenza del tumore.
Questa è una tappa miliare nella lotta contro i tumori. Finora l’approccio immunoterapico specifico era stato studiato solo in modelli animali.
La leucemia linfoblastica acuta è un tumore ematologico a rapida evoluzione che origina dai linfociti nel midollo osseo.
I linfociti sono cellule del sistema immunitario che presidiano l'organismo dall’attacco di agenti esterni.
Si distinguono i linfociti B e i linfociti T in base al tipo di meccanismo che attivano per la difesa immunitaria.
In caso di trasformazione tumorale, i linfociti si riproducono in modo incontrollato invadendo linfonodi, milza, fegato e sistema nervoso centrale.
Solo negli Stati Uniti ogni anno vengono diagnosticati 3.100 nuovi casi di leucemia linfatica acuta, in pazienti con meno di 21 anni.
In Italia si registrano 1.6 casi ogni 100mila uomini ( 450 nuovi casi l’anno ) e 1.2 casi ogni 100mila donne ( 320 nuovi casi l’anno ). Quindi una incidenza relativamente rara.
La patologia si sviluppa più frequentemente in età pediatrica ( 80% ) e rappresenta il 25% di tutti i tumori diagnosticati in questa fascia di età.
L’approccio personalizzato sfruttato per il trattamento di questo tipo di tumore può essere, in seguito, utilizzato anche per trattare altre forme tumorali, ma sempre forme ematologiche.
Più difficile, al momento, rimane trasferire questo approccio nei tumori solidi. ( Xagena2017 )
Fonte: Novartis, 2017
Emo2017 Onco2017 Pedia2017 Farma2017
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